Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Nove suicidi in otto anni di attività del carcere di Spini di Gardolo, a Trento, inaugurato il 31 gennaio 2011. Troppi, per una casa circondariale nuova, che doveva diventare un modello per tutta Italia. Copertura sanitaria 24 ore su 24, con attenzione particolare alle problematiche psichiche dei detenuti tossicodipendenti; maggiore attenzione al dialogo e alla socialità; un più equilibrato rapporto tra numero di detenuti e organici della polizia penitenziaria; allentamento delle tensioni interne tra direzione, agenti, detenuti, operatori sociali e volontari; una tettoia esterna alla casa circondariale per i familiari dei detenuti in attesa di colloquio; condanna degli ingiustificati e controproducenti vandalismi commessi da alcune decine di detenuti, con gravissimi danni alla struttura (cinque bracci su otto sono inagibili) e soprattutto agli spazi comuni dove si svolgono le attività di istruzione e di socializzazione. Sono queste le indicazioni dei consiglieri provinciali di FUTURA 2018, Paolo Ghezzi e Lucia Coppola, che ieri mattina sono entrati in carcere, per esercitare il loro diritto di ispezione, dopo il tragico gesto di Sabri El Abidi, recluso trentaduenne (con un figlio di sei anni), che si è tolto la vita l’altra notte, verso le tre, in una cella del terzo piano. Un gesto che ha innescato la rivolta di una cinquantina di connazionali tunisini della vittima. “Vista l’assenza della direttrice, non abbiamo potuto parlare con il compagno di cella di Sabri El Abidi, che avrebbe finito la sua pena nel maggio 2019, fatti salvi eventuali sconti - spiegano Ghezzi e Coppola - né verificare di persona i gravi danni alla struttura. Abbiamo però constatato che la situazione è tornata alla normalità e osservato la partenza di alcuni furgoni, con i detenuti che hanno innescato la rivolta, verso altri istituti di reclusione, come Padova e Parma. Dopo un colloquio aperto e chiarificatore con il comandante della polizia penitenziaria, Daniele Cutugno, che ringraziamo per la disponibilità e la cortesia, vorremmo elogiare i vigili del fuoco e la polizia penitenziaria che, con il loro pronto e coraggioso intervento, hanno salvato la vita di una ventina di detenuti e di un’operatrice della lavanderia negli spazi in fiamme”. FUTURA 2018, che depositerà domani un’interrogazione in consiglio provinciale non solo sull’ultima tragedia ma anche sulla situazione generale della casa circondariale di Spini di Gardolo, chiede al presidente della Provincia di inserire tra le priorità della giunta provinciale, in coordinamento con gli organismi statali competenti, una efficace revisione del sistema di assistenza sanitaria e sociale nel carcere di Trento, per abbassare il rischio che si ripetano gravissimi episodi come i suicidi e la rivolta dei detenuti; e per tutelare i diritti umani e civili delle donne e degli uomini reclusi”. Gruppo consiliare provinciale |
LUCIA COPPOLA L'INTERROGAZIONE |
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